L’epistolario di Gerolamo offre materiale interessante per analizzare
il rapporto tra donne ed eresia nel IV secolo. Nel mondo cristiano è
ben noto che tra i seguaci di sette eretiche vi era un gran numero di
signore e giovani ragazze. Il concetto di donna come "naturalmente"
incline all'eresia è il risultato sia del concetto di debolezza
femminile sia la dimostrazione della presenza femminile tra sette
eretiche, soprattutto nel periodo della "Grande Chiesa". Gerolamo
presenta donne eretiche, compagne dei più famosi leaders eretici, o donne che svolgono un ruolo rilevante nell’eresia in varie lettere, usando in alcuni casi le parole della Seconda Lettera a Timoteo
(3:6-7). Se le donne eretiche seguono falsi monaci ed eretici, tanto
che non possiamo considerarle vergini ma prostitute, d'altra parte
quelle donne, che sono seguaci della retta dottrina ortodossa, sono
profondamente radicate nella tradizione cristiana: per loro la Sacra
Scrittura è il punto di partenza per venire alla conoscenza della
verità, mentre l'insania delle donne eretiche può essere definita come
l'incapacità di osservare le Sacre Scritture. Analizzando alcune lettere
si cercherà di ricreare i ritratti di quelle donne, che prendono parte
alle controversie religiose, diventando protagoniste attive.
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